venerdì 31 gennaio 2014

Trasporto urbano intermodale, cambiare il mondo... a pedalate! (1)

No, non sono ancora pronto per questo! ;-)

L'idea che ronza

Da un po' di tempo mi ronzava in testa un'idea: andare al lavoro in bici. Cioè, andare al lavoro anche in bici, combinando l'uso della stessa al treno. Non che fosse un'idea nuova, già l'avevo fatto qualche anno fa, usando la mia vecchia e fidata bicicletta di quand'ero ragazzo. Lo faccio ancora ogni tanto in estate, quando il clima è mite, e le vacanze estive svuotano i vagoni dagli studenti, facendo posto alla mia ingombrante due ruote.

Qui però si trattava di alzare la sfida a un livello superiore, quello dei "professionisti" del trasporto intermodale urbano, quelli che macinano migliaia di kilometri, sfrecciando nel traffico a bordo di diabolici attrezzi metallici, le bici pieghevoli, che poi chiudono in pochi secondi come coltellini svizzeri quando arrivano in stazione o salgono sul bus.

Un giro in bici

La spintarella finale me l'ha data l'amico +Antonio Piro, conosciuto grazie al LUG. Quando Antonio seppe che ero interessato prendere una bici pieghevole per recarmi al lavoro, mi propose di provarne una delle sue. Un tiepido sabato mattina autunnale quindi mi recai nella sua casa sulle pendici del Monte Summano, per la prova. Scesi nel suo garage, la sorpresa: un garage pieno di mezzi a 2 (o 3!) ruote, tutti a trazione umana! :-) Un paio di questi erano bici pieghevoli, e me le fece provare entrambe, lungo la pista ciclabile che passa vicino casa sua.

Andata sulla Hoptown da 20'' (si legge "20 pollici", che sono le dimensioni delle ruote) e ritorno sulla Brompton da 16'', la "ferrari delle pieghevoli". Come ho poi scoperto, si tratta di due modi di intendere la bici pieghevole: le bici con ruote più grandi sono più orientate al confort di viaggio (sacrificando dimensioni e peso), mentre le altre sono di qualche kilo (etto?) più leggere, e si ripongono in pochissimo spazio, ma sono anche più... spartane. Almeno questa la mia prima impressione. Entrambe le bici erano estremamente maneggevoli.

Il buon Antonio, mi prestò la sua Hoptown per un paio di settimane, nelle quali feci un paio di prove sul tragitto casa-lavoro, che confermarono quello che avevo già deciso: dovevo acquistare una bici pieghevole!


Una scelta difficile

Rimaneva solo un problema: decidere quale! Sempre seguendo il consiglio del "Maestro delle 2 Ruote" Antonio, cominciai a leggere il forum delle bicipieghevoli, una vera miniera piena zeppa di informazioni sul mondo delle pieghevoli: scelta della bici (appunto), mercatino dell'usato, consigli sulla manutenzione, consigli sull'abbigliamento, percorsi ciclabili, accessori, gomme, pedali, fanali, telaio, computer, app, ...

aaaaagh! 

Passai intere serate a leggere post su questo o quel modello, arrovellandomi sulle questioni che tolgono il sonno a tutti i "pieghevolisti": ruote da 16'' o 20''? telaio in acciaio o alluminio? freno a contropedale? cambio nel mozzo?!!? 

AAAAAAAAAAAGH!

Come c'era da aspettarsi trovai più domande che risposte, e alla fine, pur avendo acquisito competenze di livello accademico su un argomento di cui sapevo niente fino al mese prima, il dubbio rimaneva. Cambiai allora prospettiva: decisi il budget che volevo stanziare e mi regolai di conseguenza. Scartando i marchi meno conosciuti, la scelta si ridusse a 2 alternative: Dahon Vybe C7A e Tern Link C7, con la seconda un po' più cara della prima.

Dahon Vybe C7A 2013

Un'altra scelta difficile

Bene, scelta la bici mancava solo scegliere... dove comprarla!

Vicino a casa c'era un solo negozio che aveva uno dei modelli che mi interessa, ma difficile da raggiungere in auto in quanto è in centro città, a Vicenza. Triste da dire: il centro di Vicenza val bene visitarlo tutte le volte che si può, ma non per fare acquisti, a meno di andarci in... bicicletta!

Mi misi allora alla ricerca sui siti di aste online e mercatini dell'usato, come questo oppure questo. Dato che era la prima pieghevole, mi sarei accontentato di una bicicletta usata, ma tenuta bene. Dopo settimane (!) di ricerca però non riuscii a trovare una buona occasione: nessuno vendeva i modelli che mi interessavano, oppure voleva troppi soldi, in qualche caso addirittura più di quello che costava lo stesso modello sui negozi online! O_O


Alla fine optai per un negozio inglese - di cui avevo ovviamente già letto sul forum - e che offriva la Dahon scontata, rendendola conveniente nonostante le spese di spedizione: 5 minuti per fare l'ordine, pagato con carta di credito, e 4 giorni dopo il corriere suonava alla porta di casa.

Non restava che pedalare, ma questa è un'altra storia. Se volete leggerla, continuate a seguirmi sul blog! :-)

sabato 11 gennaio 2014

Windows XP è alla fine: "XPocalypse" alle porte

fantascienza.com

"The Judgement Day"

Segnatevi questa data sul calendario: 8 aprile 2014.

In quella data scadrà il supporto ufficiale Microsoft per Windows XP, mettendo la parola "Fine" a uno dei sistemi operativi più longevi di casa Microsoft. L'evento è stato definito dai giornali inglesi come XPocalypse (gioco di parole unendo "XP" e "Apocalypse", Apocalisse). A me piace definirlo anche "Judgement Day", giorno del Giudizio: solo i giusti che usano Linux lo potranno superare. :-)

Lo ricorderemo così


Nonostante lo scetticismo con cui fu accolto nel 2001 (al tempo giravano molte immagini divertenti come quella qui sopra), bisogna riconoscere che XP è stato uno dei migliori (leggasi: meno peggio) sistemi prodotti da Microsoft, tanto che moltissimi clienti - anche aziendali - lo hanno preferito al suo successore, Windows Vista. Ancora oggi, XP è utilizzato da una mole considerevole di PC, più del 20% (1 computer su 5), secondo alcune statistiche.

Un'ottima occasione per fare affari

Dal 8 aprile quindi, milioni di computer si troveranno senza protezione anti virus. Con il concreto pericolo che una folta pattuglia di cracker (hacker cattivi, che sfruttano le vulnerabilità dei software per fini di lucro) stia attendendo "giorno del giudizio" per sfruttare una serie di vulnerabilità non ancora corrette, alcune già note, per impadronirsi dei PC e sfruttarli nelle loro "botnet", adibiti - per esempio - allo spam.

Agitando questo spettro, una serie di aziende si preparano a fare affari d'oro. A cominciare proprio da Microsoft, che propone l'aggiornamento a Windows 8.1 - ovviamente a pagamento. Altri offrono supporto professionale - sempre a pagamento - per aiutare le aziende nella migrazione.

Ma questa migrazione taglia fuori molti vecchi PC, dotati di processore (per esempio: Pentium4) e memoria RAM insufficienti per far girare Windows 8.1. Questo fattore alimenterà ulteriormente gli affari, incentivando l'acquisto di PC nuovi - e aumenterà anche il materiale in discarica.

Se fosse invece un'ottima occasione per scegliere la Libertà?

Ma la fine del supporto a Windows XP è anche un'ottima occasione per liberarsi dal giogo di Microsoft e passare a Linux. Con l'ulteriore vantaggio che passando a Linux ci si mette al riparo da una serie di attacchi illegali della NSA (i servizi segreti statunitensi), che da anni sfrutta i "buchi" dei sistemi proprietari più diffusi.
Nota per i pignoli: se la NSA vuole i dati del vostro PC li avrà, qualunque sistema operativo usiate, ma almeno rendiamogli la vita un po' più difficile! :-)

Il Comune di Monaco di Baviera - che ha da poco terminato la migrazione a Linux di tutti i suoi PC - ha promosso una iniziativa per aiutare la popolazione nel passaggio a Linux, distribuendo CD con Ubuntu 12.04 tramite le Biblioteche Civiche.

Ubuntu 13.10

Ma tutti possono migrare facilmente a Linux, scegliendo la versione giusta.

I computer recenti - dotati di processore Intel e AMD "multi core" - possono utilizzare senza problemi qualsiasi versione di Linux: Ubuntu, Kubuntu, Mageia, Fedora e openSUSE, solo per citare le più famose. La scelta di una o l'altra dipende più da gusti personali estetici che da reali differenze - se non minimali - nelle prestazioni. Il mio consiglio è: fate più di una prova! ...e poi scegliete Ubuntu! :-)

Xubuntu 12.04

I PC più vecchi - con processore dal Pentium 4 in poi - possono prolungare la loro esistenza ancora per qualche anno, usando le versioni Linux più leggere: Xubuntu, Lubuntu, Bodhi, Lubit (del mio amico Luigi) e Crunchbang (di cui avevo fatto una recensione qualche tempo fa).

Io stesso ho scritto questo post utilizzando Xubuntu 12.04 LTS (supportata fino al 2017), su un Athlon 4 con 384 MB di RAM: l'esperienza utente è "al limite minimo", ma tutto sommato accettabile.


La fine di un'era segna anche l'inizio della successiva: sta a noi scegliere se cambiare in meglio.
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