mercoledì 31 ottobre 2012

Due giorni immerso nel Software Libero - Secondo giorno, Linux Day

Nel mio post precedente, ho parlato della mia esperienza a "Didattica Aperta 2012" di Mantova di venerdì 26 ottobre, oggi vi faccio un breve resoconto della giornata al Linux Day di Schio (VI), sabato 27.

Mattina

Sabato mattina, eravamo - come da qualche anno a questa parte - al Liceo "N. Tron" di Schio. Nella scuola, da un paio di anni, come AVi LUG, evitiamo le sessioni plenarie, gli incontri aperti a decine di studenti. Ci siamo resi conto che queste occasioni sono colte dagli studenti più per saltare la lezione che per imparare qualcosa di nuovo.

Per questo motivo, negli ultimi Linux Day, abbiamo deciso di usare la formula "workshop", l'anno scorso con un mini corso su Linux, quest'anno con una lezione più interattiva, che consntisse agli studenti di toccare con mano funzioni e potenzialità del Software Libero.

Michele durante il workshop

Quest'anno abbiamo utilizzato Xubuntu 12.04, il massimo che i PC dell'aula informatica AM3 del Tron potevano sopportare. Ma Xubuntu era solo una scusa per introdurre argomenti di più ampio respiro come "cos'è il Software Libero?" oppure il tema totalmente sconosciuto ai giovani delle "licenze Creative Commons". Dovreste vedere che faccia hanno fatto quando abbiamo annunciato:
"... e adesso Vi facciamo vedere come scaricare musica e video da Internet!"
La frase era volutamente a effetto, in quanto introduceva i siti Jamendo (musica alternativa rilasciata sotto Creative Commons) e Vimeo (piattaforma di condivisione video, anche questi in larga parte rilasciati con Creative Commons). I siti web servivano da esempio pratico di come esista un universo parallelo a quello conosciuto dai più, in cui la condivisione è addirittura incoraggiata, anziché illegale. La condivisione è una delle cose più naturali che un "nativo digitale" può insegnare. Vi racconto un episodio.

Stavo parlando di "cloud" e dei servizi di "cloud storage", come Ubuntu One, fortemente integrato in Ubuntu. Ho chiesto loro: "Quali sono i vantaggi di avere una parte dei miei dati su cloud storage?". La mia prima risposta, quella a cui pensai subito quando scoprii il cloud, sarebbe stata "Per averli a disposizione dovunque mi trovi". Ma la prima risposta che mi hanno invece dato è stata "Poterli condividere con i miei amici". Quale migliore terreno per crescere la condivisione della conoscenza? 

La cosa più difficile è stato comunque tenere vivo l'interesse, dopo la prima mezz'ora qualche ragazzo si annoiava e cominciava a seguire vie alternative di apprendimento (= farsi i fatti suoi). Devo dire però che queste sono state rare eccezioni. La strada dei workshop, e del lavoro di scambio con i ragazzi è sicuramente la strada migliore per seminare buona conoscenza.

Pomeriggio

Il pomeriggio eravamo a Palazzo "Toaldi Capra", per la parte aperta al pubblico generico. Se infatti la mattina - pur essendo aperta a tutti - è dedicata per lo più agli studenti, il pomeriggio è destinato a raccogliere quante più persone possibili, e per questo il Linux Day trasloca in locali più possibile centrali e frequentati.

Al palazzo ci siamo piazzati all'entrata, in modo da essere visibilit, con una sezione dedicata all'accoglienza, con gli opuscoli forniti da ILS e volantini, poi l'officina Linux dove diamo assistenza a chi arriva con il PC da sistemare, e infine una postazione wiiLD, la lavagna elettronica multimediale a basso costo. I talk invece li abbiamo fatti al primo piano del palazzo, nella prestigiosa "Sala degli affreschi". Al piano terra abbiamo piazzato anche il nostro "Linux Bar", che erogava ottimi caffè al modico prezzo di 50 cent. Magari la prossima volta accompagneremo il caffé con qualche dolcetto! ;-)

Mauro alla lavagna wiiLD

Purtroppo le condizioni metereologiche avverse ci hanno guastato la festa: sabato a Schio ha piovuto quasi sempre, e la gente ha pensato bene di restarsene chiusa in casa. Per fortuna, in questi anni  abbiamo raccolto un pubblico di pochi affezionati, che segue i nostri eventi (le serate del martedì a qualcosa servono!) e quindi siamo riusciti a riempire quasi tutte le sedie durante i talk, con circa 30-35 persone per ognuno.

In più, quest'anno abbiamo ricevuto la gradita visita degli amici del neo nato LUG di Dueville, il 2vilLUG, ragazzi giovani e in gamba, ce ne vorrebbero! Nei prossimi giorni si dovrebbero formalizzare come Associazione, auguro loro tutta la fortuna possibile!

Mattia Migliorini durante il suo talk su Bodhi Linux e Enlightenment

In più, Mattia Migliorini (uno dei "fratelli Linux", come li ho scherzosamente definiti in passato :-), leggete il suo post sul Linux Day), ci ha dato una mano nei talk, con un suo intervento su Bodhi Linux, derivata di Ubuntu che utilizza il windows manager Enlightenment, un sistema alternativo ai più conosciuti Compiz (usato da Ubuntu) o Kwin (usato da Kubuntu e altre distribuzioni Linux basate su KDE).

Enlightenment è particolarmente snello e leggero e, dopo anni di travaglio finalmente è (quasi!) giunto a un rilascio stabile. Per tutti i presenti è stata una bella rivelazione: elegante, veloce e leggero. Io stesso lo proverò su un Notebook che altrimenti era destinato alla rottamazione :-)

Gli altri talk del pomeriggio sono stati quelli di Matteo, su Geocaching, una sorta di "caccia al tesoro" fatta utilizzando GPS, di Mattia, una introduzione al CMS Joomla (su cui AVi LUG prossimamente organizzerà un corso) e infine il mio talk sulle basi della sicurezza informatica, forse un po' troppo base per i presenti, ma fa sempre bene ripassare i fondamentali!

Tutto è andato bene, a parte qualche litigio con il sistema di videoproiezione della sala, che non avevamo avuto tempo e modo di provare prima di sabato. La prossima volta arriveremo preparati!

Bilancio

Il "Linux Day" di quest'anno è andato così-così. Speravo in un'affluenza maggiore da parte del pubblico generico che però se ne è rimasto a casa sul divano (pigri!). L'anno scorso eravamo alla Biblioteca Civica, e andò meglio, perché riuscimmo ad intercettare persone che altrimenti non sarebbero venute. Alcune di queste poi hanno cominciato a seguirci con regolarità, e hanno anche frequentato i nostri corsi.

Comunque, attività nate dal basso - come lo è la diffusione del Software Libero - richiedono costanza e perseveranza, e pagano sul medio lungo termine. Non so a che punto sia arrivato Linux nella sua strada verso la massima diffusione, ma finché continueremo a divertirci, noi percorreremo quella strada.


Dario Cavedon è un giovanotto di belle speranze, che ha passato i 40 ma non se li sente, è uno giovane dentro, anche se da fuori non si direbbe. Si dedica con passione alla diffusione del Software Libero, di Linux e di Ubuntu e di un sacco di altra roba, nel poco tempo che famiglia e lavoro gli concedono. Il resto lo potete leggere sulla breve biografia.



lunedì 29 ottobre 2012

Due giorni immerso nel Software Libero - Primo giorno, Didattica Aperta

"Imparare è un'esperienza, tutto il resto è informazione"
Venerdì e sabato scorsi sono stati per me due giorni molto impegnativi ma ricchi di soddisfazione, dal momento che ho partecipato a due eventi molto belli e interessanti, venerdì 26 "Didattica Aperta 2012" a Mantova e sabato 27 il "Linux Day 2012" a Schio (VI). Oggi vi parlo del primo, domani (o quando ne avrò il tempo!) scriverò il resoconto del secondo.

"Didattica Aperta" a Mantova

Per quanti non sanno cos'è "Didattica Aperta", li invito a leggere il mio post precedente. In poche parole, si tratta del più importante evento "open" della Scuola Italiana, una giornata di studi sull’uso delle tecnologie informatiche aperte nella Scuola. In quanto tale, è totalmente snobbato dalla stampa italiana (trovatemi un-giornale-uno che ne abbia parlato).

Presenti all'evento molti nomi noti del mondo "open" italiano, come il Prof. Renzo Davoli dell'Università di Bologna, presidente di AssoLi, che ha fatto da moderatore, e Maurizio Napolitano, presidente di Italian Linux Society, che ha tenuto un talk su Copyright e licenze Creative Commons.

La Scuola Italiana si arrabatta con i pochissimi mezzi che ha a disposizione, ma nasconde delle pepite d'oro: esperienze e progetti che sono all'avanguardia, e che forse proprio la scarsità di mezzi ha contribuito a far partire. Mi sbilancio: il "nuovo Rinascimento italiano" potrebbe fiorire proprio dove l'ingegno italiano è libero di esprimersi senza essere condizionato dai troppi soldi.

Gli interventi

La giornata è stata caratterizzata da una serie di interventi molto interessanti, talk di 10-15 minuti che si sono svolti in rapida sequenza. Impossibile qui riassumerli tutti, scrivo giusto 2 parole su quelli che al sottoscritto - personalmente - hanno colpito di più. Ho comunque fatto una tweet-cronaca dell'evento, dove ho riportato anche qualche impressione a caldo.

Libri liberi

La cosa che più mi ha colpito è stato il progetto "Matematica C3", che ha prodotto una serie di testi scolastici utilizzando la scrittura collaborativa tra più insegnanti. Claudio Carbonicini, coordinatore del progetto, ha parlato di come sono nati i libri, grazie alla collaborazione di più docenti che si sono coordinati con un forum. Mi hanno colpito poi soprattutto i costi finali sulle tasche di chi acquista il libro stampato su carta (perché il PDF è gratuitamente scaricabile): 6,5 € per un libro di più di 300 pagine!


Vedete, quest'anno ho acquistato i libri di prima media per mia figlia, spendendo circa 300 €. I 2 libri di matematica acquistati sono costati circa 30 €. Se la scuola di mia figlia avesse invece adottato questi libri, io - e tutte le famiglie che hanno bambini in prima media - avrebbero speso metà. I libri di "Matematica C3" sono stati adottati da più di 200 scuole in tutta Italia, pensate cosa potrebbero risparmiare le famiglie italiane se tutte le scuole medie adottassero questi libri.

Un'altra riflessione, riguarda, come già scritto, l'indifferenza della stampa italiana: il progetto "Matematica C3" è completamente sconosciuto. Non sono riuscito a trovare nessun giornale che ne parlasse. Ancora, Flavia Marzano, da sempre attenta alle realtà "open", con la sua rubrica "Codice Aperto" su Wired, ha scritto un articolo sulle proposte di legge californiane di libri open, ma ha mai parlato del progetto italiano, che è già adesso realtà. Mica gliene faccio una colpa, ma spesso si guarda agli esempi dell'estero senza conoscere le realtà italiane.

Giovani liberi

L'altra cosa che mi ha colpito positivamente (oltre all'ottimo risotto offerto dagli organizzatori del LUGMan!) è stato l'ultimo talk della giornata, fatto dai giovani imprenditori di Kentstrapper, Lorenzo Cantini e Alessandro Carelli.

Hanno presentato la loro società, una startup attiva nel campo delle stampanti 3D, e la loro "creatura", la stampante 3D Galileo, sviluppata utilizzando software open source. Le stampanti 3D sono utilizzate nell'ambito del "prototyping", cioè produzioni di prototipi, ma anche in ambito di design.  Questo genere di stampanti esistono da alcuni anni, ma solo da un paio - grazie alle tecnologie aperte e costi accessibili - stanno avendo un'ampia diffusione.

La cosa particolare di Kentstrapper è che anche l'hardware della stampante è aperto: una volta assemblata la prima stampante, se ne può costruire un'altra, producendone il 50% dei pezzi con quella appena fatta. Il prezzo della stampante 3D è accessibile, anche una scuola se la potrebbe permettere, e quindi potrebbe innescare un ulteriore circolo virtuoso che parte proprio dalla Scuola.

La stampante 3D in azione a Didattica Aperta

La cosa che mi ha colpito dei ragazzi è il loro entusiasmo, la loro competenza e la loro voglia di fare. Anche in questo caso, l'ingegno italiano è molto maggiore dove molti meno sono i soldi che girano.

Googlando un po', ho visto che Kentstrapper già è famosa, avendo partecipato l'hanno scorso a "GeoMagazine" e anche a "Geo Scienza" su RAI3.


Pensieri liberi

Con il mio intervento - che riguardava Ubuntu e cosa Ubuntu può fare per la scuola - ho cercato di scuotere i presenti parlando niente di strumenti e molto di persone e opportunità che solo il Software Libero e la Cultura Libera possono offrire. Spero di essere riuscire a trasmettere questi concetti, anche se si semina sempre molto di più di quel che si raccoglie, almeno nell'immediato.

Riflettendo sulla giornata di venerdì, il fattore che accomuna anche tutti gli interventi è quello che mi gira in testa da qualche tempo: la Scuola italiana, a cominciare dai docenti, deve rendersi conto che è ci sono a disposizione moltissime esperienze utili che possono essere facilmente prese e trasportate nelle proprie realtà, senza aspettare l'intervento salvifico dello Stato o del Ministero. Certo, queste attività sono faticose e sicuramente vanno oltre le mansioni e le competenze dei singoli. Ma se c'è una cosa che si deve trasmettere agli studenti è che ognuno di noi ha il diritto e il dovere di scegliersi il futuro, e grazie al Software Libero questa scelta è alla portata di tutti. Il modo migliore per insegnare ai giovani questa pratica è quella di percorrerla per primi.


Dario Cavedon è un giovanotto di belle speranze, che ha passato i 40 ma non se li sente, è uno giovane dentro, anche se da fuori non si direbbe. Si dedica con passione alla diffusione del Software Libero, di Linux e di Ubuntu e di un sacco di altra roba, nel poco tempo che famiglia e lavoro gli concedono. Il resto lo potete leggere sulla breve biografia.

sabato 20 ottobre 2012

Ubuntu 12.10: prove tecniche di "pubblicità comparativa"

L'altra sera ero piuttosto divertito dalla trovata che accompagnava il rilascio di Ubuntu 12.10. Il fatto che ridessi praticamente da solo doveva indurmi in sospetto. Avete presente quei vecchi matti che parlano e ridono da soli? Ecco.

Quella scritta è rimasta sulla home page di Ubuntu per poche ore, per essere sostituita con qualcosa di meno divertente (e meno triviale).


Ieri mattina poi, su Twitter, ho ricevuto una lezione di civiltà e correttezza da due persone che stimo particolarmente, che mi hanno fatto capire che la via della "pubblicità comparativa" è molto probabilmente la strada peggiore per diffondere la nostra amata distribuzione (vedete sotto il link allo Storify completo).

Marketing o markettari?

Il dubbio che mi attanaglia in questi casi è il solito: pubblicità del tipo "bene o male purché se ne parli!" serve a promuovere quello che più ci piace? Vedete, qui non si tratta di mettersi in bella mostra per poi fare comparsate in TV ma di spingere dal basso uno strumento che fatica a trovare spazio in mezzo ai giganti del settore. Questa spinta è tanto più difficile se si considera che - almeno per ora - Ubuntu è installato in maniera predefinita su una parte irrisoria dei PC venduti, e su nessun tablet o smartphone presente sul mercato.

Se quindi Android può sedersi sulle spalle del Grande Gigante Google, e diffondersi con rapidità fino a raggiungere il 50% e oltre del mercato, Ubuntu è portato sulle spalle da moltissimi GNOMi di buona volontà, che però possono arrivare solo fino ad una altezza massima di due mele o poco più. Canonical sicuramente fa la sua parte, ma si tratta sempre di un'azienda relativamente piccola (per dire: ha circa 500 persone, contro le circa 3.700 di Red Hat)

Lo sforzo al momento è quindi enorme e i risultati invece appena visibili, chiaro che si devono cercare altre strade per aumentare la diffusione. La strada del parlare male degli altri per riceverne popolarità di riflesso è però sicuramente sbagliata, un errore da evitare in futuro.


Link:

Mio Storify "Prove tecniche di pubblicità"
Mio precedente post sul rilascio di Ubuntu 12.10

Dario Cavedon è un giovanotto di belle speranze, che ha passato i 40 ma non se li sente, è uno giovane dentro, anche se da fuori non si direbbe. Si dedica con passione alla diffusione del Software Libero, di Linux e di Ubuntu e di un sacco di altra roba, nel poco tempo che famiglia e lavoro gli concedono. Il resto lo potete leggere sulla breve biografia.

giovedì 18 ottobre 2012

Ubuntu 12.10: Avoid the pain...

Beh, quelli di Ubuntu difficilmente passeranno alla storia per la poesia, ma oggi hanno scritto una Pagina di Storia geek! :-)



Buon Release Day a tutti!

martedì 9 ottobre 2012

Didattica Aperta a Mantova, Ubuntu-it presente ;-)




"Didattica Aperta", è una giornata di studi sull’uso delle tecnologie informatiche nella Scuola, che si svolge ogni anno. Quest'anno sarà a Mantova presso l'Istituto "Enrico Fermi", il prossimo 26 ottobre 2012.

La giornata è dedicata a capire come la Scuola possa:
  • utilizzare, studiare, modificare e ridistribuire liberamente il software
  • ottenere, creare e scambiare liberamente testi, immagini, audio e video
  • avere accesso libero a banche dati
Il tema di quest'anno è particolarmente interessante, dato che riguarda i libri scolastici, la paternità intellettuale e licenze libere. Interessante perché quello dei testi scolastici è una voce di spesa che incide significativamente sui bilanci familiari, anche del sottoscritto - che quest'anno ha speso circa 300 € per i libri della figlia che frequenta la scuola secondaria di primo grado (=media inferiore).



Il programma 

L’evento prevede la partecipazione di molti nomi noti del Software Libero, come il Prof. Renzo Davoli di Assoli, e Maurizio Napolitano, presidente di Italian Linux Society.

Gli interventi sono di 15 minuti, e quindi l'agenda è molto ricca di appuntamenti interessanti, che toccano tutti gli ambiti del Software Libero e della Cutura Libera nell’ambito didattico. In particolare mi sembrano interessanti gli interventi di Maurizio Napolitano "Usare il copyright per diffondere la conoscenza aperta: le licenze per i contenuti, i dati ed il software" e Maurizio Grillini "Pubblicazioni in Creative Commons: i testi liberamente adottabili nella scuola italiana, stato dell'arte". Seguirò comunque tutti i talk, magari ne farò anche una twit-cronaca.

Il mio talk

Uno degli interventi sarà quello del sottoscritto, come rappresentante della Comunità Italiana Ubuntu. Alle 10.20 - l'ora in cui una persona comincia a rendersi conto di aver bisogno di un caffè - farò un talk sul tema “Ubuntu Linux: cos'è, cos'è la Comunità Italiana e perché Ubuntu è la miglior scelta per la scuola”.

Condensare un tema come quello di Ubuntu e della Comunità in 10 minuti (+ 5 di domande) è una bella sfida, ma d'altro canto - visto il pochissimo tempo - è certo che il pubblico riuscirà a stare sveglio per tutto il tempo. Da parte mia cercherò di fare un uso "non convenzionale" delle slide... ci sarà da divertirsi ;-)


Link:

Il sito ufficiale di "Didattica Aperta"

Dario Cavedon è un giovanotto di belle speranze, che ha passato i 40 ma non se li sente, è uno giovane dentro, anche se da fuori non si direbbe. Si dedica con passione alla diffusione del Software Libero, di Linux e di Ubuntu e di un sacco di altra roba, nel poco tempo che famiglia e lavoro gli concedono. Il resto lo potete leggere sulla breve biografia.
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