venerdì 30 aprile 2010

Uso del supporto orizzontale di riposo notturno come strumento finanziario alternativo

(http://www.impactlab.com)

La recente crisi finanziaria mondiale, peraltro ancora in corso e ben lontana dall'essersi esaurita, coniugata alla perdurante sfiducia nel sistema bancario, ha riproposto all'attenzione del grande pubblico dei risparmiatori medio piccoli, una serie di strumenti finanziari che negli anni scorsi sembravano destinati a scomparire.
Uno di questi è l'uso (scusate il termine tecnico) del "supporto orizzontale di riposo notturno", che qualcuno continua ad appellare con il nome volgare di "materasso".
Il "materasso" ha serie di vantaggi che nessuno degli strumenti finanziari della tradizione bancaria e assicurativa può garantire, nemmeno quelli considerati - a torto - sicuri.
È economico: si può avere a costo zero
È pratico: l'utilizzo non richiede specifiche conoscenze tecniche
È sicuro: so che qualcuno dirà "E se viene un ladro?", e io gli dico "Perché invece le banche?"
È etico: il materasso non finanzia il commercio di armi, non permette il riciclaggio di denaro sporco, né il rientro di capitali dall'estero
È a kilometri zero: avete bisogno di soldi? Allungate una mano e ve li prendete
È rapido: avete bisogno di soldi? Allungate una mano e ve li prendete
È in buone mani, le vostre: ne conoscete di migliori?
Ha un rendimento sicuro: nessun rendimento, zero interessi, zero di niente. Mettete lì i soldi e il giorno dopo, o l'anno dopo li ritrovate uguali, stessa cifra. E allora? Vi faccio un esempio: immaginate un ladro che viene in casa vostra, ruba tutti i vostri soldi e poi lo dovete anche pagare. Beh, questo è più o meno quello che succede con alcuni strumenti finanziari moderni: non solo si perdono i soldi, ma bisogna anche pagarci sopra!

Naturalmente, il mio materasso è a disposizione per ogni vostro deposito!

giovedì 29 aprile 2010

Full Circle Magazine: numero speciale per l'uscita di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx"

La splendida copertina dello speciale Full Circle Magazine

In occasione dell'ormai imminente uscita di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx", è uscito un numero speciale di "Full Circle Magazine", la rivista ufficiosa di Ubuntu. Lo speciale è curato dal Gruppo Traduzione FCM della Comunità Ubuntu-it, che segue la traduzione dall'originale inglese, di cui faccio orgogliosamente parte. 

Si tratta di un'edizione particolarmente corposa, 52 pagine che raccolgono il meglio (secondo noi) degli articoli scritti e tradotti.

Dall'editoriale:
"In questo numero, che esce in concomitanza con Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx", Vi presentiamo quanto di meglio abbiamo letto e tradotto per Voi. Una selezione dei migliori articoli, divisi per argomento, adatti a tutti, sia chi si avvicina adesso alla nostra distribuzione Linux preferita, sia chi ne voglia scoprire qualche nuovo trucchetto. Il
nostro consiglio è quello di leggere tutte le 50 (!) pagine di questo numero, e poi passarlo ad un amico che ancora non conosce Ubuntu perché condividere la conoscenza vuol dire aumentarla.
Con l'occasione, ringraziamo anche tutte le persone del Gruppo FCM, presenti e passate (a cui abbiamo dedicato l'ultima pagina), e ringraziamo Voi lettori, che avete decretato il successo di questa rivista."


Link:

Sito ufficiale di Full Circle Magazine (dove potete trovare tutti i numeri originali e quelli tradotti in italiano)

martedì 27 aprile 2010

Casco obbligatorio per legge anche per i ciclisti - i giornalisti saranno esentati.

Stamattina leggendo la rassegna stampa, ho visto che è stato proposto in Parlamento di introdurre l'obbligo dell'uso del casco per chi va in bicicletta.

Personalmente uso la bicicletta ogni volta che posso, e già da un paio di settimane sto vagliando l'offerta di mercato per capire che modello di casco comprare.

Mi ha sorpreso trovare poi un titolo del genere.





Ho visto chi è l'autore dell'articolo, e la sorpresa è passata. Vero che però questo titolo fa bella mostra di se su un quotidiano di tiratura nazionale. L'articolo poi è dello stesso tenore. Ma anche altri articoli, su giornali diversi, confermano un generale "scetticismo" sulla reale utilità dell'uso del casco per chi usa le 2 ruote a trazione umana.

Per smontare qualsiasi visione romantica della bici e della presunta inutilità del casco in bici, basterebbe guardare le statistiche ISTAT sugli incidenti stradali. Io l'ho fatto, e su Internet, in 10 minuti, ho trovato le quelle relative al 2008, le ultime pubblicate. Da queste estraggo un paio di dati significativi.










(fonte: www.istat.it)

Gli incidenti che hanno coinvolto biciclette sono stati solo il 3,8% di tutti gli incidenti, ma hanno provocato il 7,1% di morti e il 5% di feriti.









(fonte: www.istat.it)

Secondo dato: la mortalità delle persone in bicicletta coinvolte in incidenti stradali è più che doppia rispetto a chi è in automobile (1,8 rispetto allo 0,8) ed è praticamente sicuro che ci si farà male (92,9).

A parte il lato umano della vicenda, bisogna pensare al costo sociale dei morti e feriti.

Conclusione: quando una bicicletta ("velocipede") è coinvolta in un incidente, ci si fa ALMENO male. Sempre.

... e non venite a dirmi che il casco fa sudare!


Link:

Articolo sul nuovo codice della strada su Corriere.it
Articolo conto il casco su IlGiornale.it
Articolo contro il casco su IlSole24Ore.com
Statistiche ISTAT sugli incidenti stradali 2008

lunedì 26 aprile 2010

Ubuntu 10.04 Lucid Lynx: un altro Video


Wake! A change is coming... from Homitsu on Vimeo.

A pochi giorni dal rilascio ufficiale di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx" è stato pubblicato un altro video. Questo Il video è stato creato presso il  “Laboratorio di Web e Multimedia” tenuto da Davide Homitsu Riboli e Valentina Rachiele, presso il Corso di Laurea in Disegno Industriale, Università degli Studi della Repubblica di San Marino e Università IUAV di Venezia.

Gli autori di questo lavoro sono: Filippo Ceroni, Federico Magli, Laura Monetini, Valentina Sabino ed Alessandro Pazzini.

Complimenti agli autori e speriamo di vedere presto altre loro realizzazioni!

Link:

venerdì 23 aprile 2010

Aria... aria di casa mia...


22 Aprile 2010 - Frecciabianca Milano - Venezia

In treno, di ritorno da Milano, smanetto sul portatile, giusto per darmi un certo tono.
All'improvviso lo sento.
Alzo gli occhi dallo schermo e incrocio lo sguardo dell'uomo che mi sta di fronte.
Anche lui ha alzato lo sguardo proprio nello stesso momento.
Mi fa: "Siamo quasi a casa".
Rispondo: "Già!"
Non ha guardato fuori dal finestrino, e nemmeno io.
Però l'ha sentito anche lui.
Sorridiamo entrambi.
I vicini ci guardano un po' perplessi.
Probabile che non siano di Vicenza.
Oppure viaggiano poco in treno
Per chi è di Vicenza, e viaggia spesso in treno, c'è un momento ben preciso, un segnale che identifica subito che siamo a casa.
È qualcosa che non si può spiegare bene.
Qualcosa che dura lo spazio di pochi secondi.
Qualcosa che potrebbe sembrare irrilevante o addirittura ridicolo.
Però a me piace.
E non sono l'unico.
Una specie di aroma nell'aere.
Forse i francesi provano una sensazione simile quando sentono il profumo dai forni delle baguette appena sfornate.
Forse i contadini provano una sensazione simile quando sentono l'odore dell'erba appena tagliata.
Essenza di casa.
Non sono l'unico a pensare a quanto sia poetico tutto questo.
Non sono l'unico a pensare a quanto sia poetico il puzzo delle concerie della valle del Chiampo.

martedì 20 aprile 2010

Ultime foto dal vulcano islandese di cui nessuno si arrischia a pronunciare il nome.


"Big Picture" su www.boston.com ha pubblicato altre foto del vulcano Eyjafjallajokull, il vulcano sconosciuto più famoso del mondo. Guardarle è strano. Fanno paura o meraviglia?


Link:

More from Eyjafjallajokull da www.boston.com

Finalmente il Governo liberalizza qualcosa: la caccia

 Se c'è una cosa in cui questo Governo liberale è stato particolarmente avaro sono state le liberalizzazioni. In compenso, sono mesi che sta cercando di liberalizzare la caccia, con una apposita legge che dà la possibilità alle Regioni di estendere la stagione di caccia a tutti i mesi dell'anno. Adesso la stagione di caccia è limitata a 5 mesi: dal 1 settembre al 31 gennaio.

Adesso ci siamo: oggi si vota in Parlamento.

Se la legge passa, aumenterà il rischio di estinzione per molte specie di animali.
In compenso, dopo che non ci sarà più niente da cacciare, diminuirà anche il numero dei cacciatori: galvanizzati dalla liberalizzazione, non troveranno di meglio che spararsi l'un l'altro.
Come già fanno da anni.



Link:

Articolo sulla prossima nuova legge sulla caccia su Corriere.it
Articolo sulle proteste contro la nuova legge su Corriere.it
Notizia della caccia al cacciatore su  telesanterno.com
Mio precedente post sull'argomento

domenica 18 aprile 2010

Niccolò Ammaniti: Come Dio comanda


More about Come Dio comanda

Come Ammaniti comanda

"Come Dio comanda" di Niccolò Ammaniti è un pessimo libro sgradevole.

Pessimo perché è qualcosa di già visto da qualche altra parte. La copertina somiglia troppo a un vecchio disco dei Dire Straits. La trama si può riassumere nel racconto di Cappuccetto Rosso che attraversa il bosco inseguita dal Lupo Cattivo. Il titolo tira Dio per il lembo della veste, tanto per dare un titolo al libro. I personaggi sono da barzelletta, tipo: "allora, c’erano un nazista, un alcolizzato e un matto che...".

Sgradevole perché va a ravanare nel torbido, le peggiori cose che si possano immaginare per suscitare il disgusto, la cronaca nera del peggiore telegiornale pulp.

Ammaniti si diverte un mondo, arriva a prendere in giro il lettore, come nell’episodio del severo frate francescano che si porta dietro cani dai ridicoli nomi fedifraghi.
Il lettore invece, si diverte ben poco, affogato in questo brodino misero e lungo, lungo ben oltre la pazienza. Troppe pagine, nessuna idea, zero originalità.


Link:

La mia libreria su anobii

Il vulcano Eyjafjallajökull in Islanda

le ceneri del vulcano viste dall'alto della capitale islandese (www.boston.com)

Avete mai sentito come si chiama il vulcano islandese che sta sconvolgendo tutti i voli europei in questi giorni? Beh, ve lo dico io: si chiama Eyjafjallajökull.
Adesso avete capito perché nessuno si rischia di pronunciarne il nome... :-)
Potete invece ammirare foto spettacolari come quella qui sopra sul sito www.boston.com (vedi link qui sotto), nella sezione "The big picture". Da non perdere!


Link:

"The big picture" sul vulcano Eyjafjallajökull

sabato 17 aprile 2010

Installazione e prova di Lubuntu 10.04 Beta 2 su un nuovo modernariato (=vecchio PC!)

Aggiornamento: è uscita la "beta stabile" (così la definisce il team di progetto!) di Lubuntu 10.04, "beta stabile" in quanto non usciranno ulteriori versioni della10.04. Le caratteristiche sono quelle che ho recensito in questo post, più alcune correzioni a errori noti. Il link per scaricarla l'ho aggiunto in fondo a questo post.


Un paio di mesi fa avevo provato Xubuntu 9.10 su un vecchio PC prestato da un vecchio amico (eh si, caro Giovanni gli anni passano anche per te! :-). L'impressione ricavata da quella prova, è che Xubuntu sia sempre più una alternativa di Ubuntu, ma non destinata esplicitamente a PC con risorse limitate. In breve: Xubuntu può girare su un Pentium III che abbia più o meno 256 MB di memoria RAM, ma non aspettatevi sfracelli. Chi vuole un resoconto più dettagliato, si legga la recensione originale (vedi link qui sotto).

Lubuntu: un lungo travaglio, non ancora giunto a termine

A dicembre 2009, sempre alla ricerca di una distribuzione leggera, meglio se derivata da Ubuntu, avevo provato Lubuntu, installando il pacchetto "lubuntu-desktop" su una preesistente Ubuntu 9.10. Non ne ero rimasto particolarmente impressionato, il sistema non sembrava particolarmente leggero. In più, i menu di LXDE (il desktop manager di Lubuntu) facevano "a pugni" con quelli di GNOME (il desktop manager di Ubuntu). Lasciai quindi perdere, con il proposito di riprendere il discorso quando Lubuntu avesse raggiunto una sua forma indipendente.

A quel tempo, sembrava certo che Lubuntu, già annunciata e smentita per Ottobre 2009, fosse in sicura uscita per Aprile 2010, in occasione di Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx". Purtroppo, le ultime notizie dalla mailing list degli sviluppatori dicono che neanche ad Aprile uscirà una versione stabile di Lubuntu, anche se è comunque previsto che sia rilasciata una versione "di test" di Lubuntu 10.04. Tutto rimandato per Ottobre 2010, in occasione di Ubuntu "perfect ten". Staremo a vedere.
Nel frattempo, ho deciso di fare un giro di prova su Lubuntu 10.04 Beta 2, la seconda versione beta fin qui rilasciata.

Il computer

La macchina in prova era dotata di:
  • Pentium III a 733 MHz su socket 370
  • Motherboard FIC con chipset VIA PM133
  • Schede audio e video (S3 Savage4) integrate sulla motherboard
  • 192 Mb di RAM SD PC133 (di cui 8 MB riservati alla scheda video)
  • Hard disk Quantum Fireball ATA 66 da 10 GB
  • Lettore CD Mitsumi FX4830T48x
L'ormai famoso "pezzo di modernariato", su cui mi diverto provare le distro leggere.

Prova della versione "Lubuntu Live CD"

Il modo migliore di provare Lubuntu è scaricare l'immagine ISO (vedi link qui sotto), masterizzarla su un CD, e provarla "live". Lubuntu infatti, come tutte le sorelle *ubuntu, si può provare senza installarla sul disco fisso. Un bel vantaggio per chi vuole vedere come va la distribuzione sul proprio PC senza doversi impegnare nell'installazione.

All'avvio del CD, subito la prima piacevole sorpresa. Sulla classica schermata di partenza, appare il nuovo logo che segue i dettami del nuovo "branding" Ubuntu.

schermata di boot di Lubuntu

Scegliamo la prima opzione "Try Lubuntu without installing". Dopo un breve periodo, si passa a un sobrio splash screen, che consiste nella scritta "lubuntu" su fondo blu, con sotto quattro pallini che si accendono e spengono. Lo splash segue lo stesso stile degli altri gusti di Ubuntu. Sui precedenti rilasci lo splash screen era simulato in modalità testo, presumo per risparmiare memoria preziosa: la scritta "Ubuntu 10.04" su sfondo color "aubergine" (melanzana), che sta diventando un'ossessione ubuntera, come prima lo era il "marroncione".

vecchio splash screen in modalità testo di Lubuntu, usato fino alla beta 1

Mi piaceva la scelta precedente di usare la modalità testo durante il boot, segno di attenzione nel consumare poca memoria, e velocizzare la partenza, peccato abbiano abbandonato questa strada.

Dopo qualche secondo, lo schermo è "sporcato" da alcuni messaggi, non ho fatto in tempo a capire se siano errori o solo segnalazioni del sistema. Questo non influisce sull'avvio, che prosegue poi regolarmente fino alla prima schermata di Lubuntu. In tutto il boot dura circa 5 minuti, abbastanza lento, ma bisogna considerare che il PC è vecchiotto.

la schermata iniziale di Lubuntu 10.04 beta 2 live CD

Alla fine, ecco Lubuntu nel suo sobrio splendore: sfondo blu che richiama i colori tipici di LXDE, sul desktop una sola icona "Installa Lubuntu 10.04". In basso, un unico pannello, con il menu principale a sinistra. Di fianco al menu, delle scorciatoie per avviare rapidamente il file manager (PCMan), il browser Internet (Chromiun) e per ridurre a icona le finestre aperte. All'estremo opposto del pannello, il bottone per chiudere Lubuntu, l'ora di sistema e gli indicatori di rete e volume.

All'avvio il sistema occupa circa 75 MB di memoria principale. Lubuntu si dimostra molto più contenuto nei consumi rispetto a Xubuntu, mantenendo la promessa di essere "light". Piacerà sicuramente a Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu, che ha fatto di "light" (e appunto del color melanzana) il tormentone della prossima versione di Ubuntu 10.04.

Dal punto di vista di programmi in dotazione, rimangono quelli delle precedenti versioni alpha e beta. L'unica novità, presentata nella Beta 1, è stata "Simple Scan", il programma per l'acquisizione delle immagini, sviluppato da Canonical.

I programmi girano senza problemi, la memoria a disposizione è più che sufficiente per farne girare 3-4 insieme. Il caro vecchio Pentium III invece mostra un po' la corda, specie quando si avviano i programmi per la grafica o la riproduzione multimediale.

Installazione "Lubuntu 10.04 Beta 2"

Per capire però come va Lubuntu, bisogna passare all'installazione. Faccio clic sull'icona "Installa Lubuntu 10.04" e procedo con l'installazione. Il programma di installazione Ubiquity (lo stesso di Ubuntu) ci mette un bel po' a partire, non è completamente localizzato in italiano, ma non è un problema: anche un bambino saprebbe scegliere l'opzione giusta per proseguire! Dopo 2-3 minuti appaiono le classiche schermate di installazione:
  1. scelta della lingua (italiano)
  2. scelta della località (Italia)
  3. scelta della tastiera (italiana)
  4. preparazione dello spazio su disco
  5. specifica delle partizioni (facoltativo, lo faccio per tenere la directory /home separata)
  6. informazioni personali (nome e password)
  7. riepilogo delle scelte e infine "Installa"!
L'installazione è abbastanza lenta, passano parecchi minuti tra una schermata e l'altra, forse sarebbe meglio una installazione in modalità testo, ma purtroppo Lubuntu non offre (ancora) una versione "Alternate".

Alla fine dell'installazione, una finestra informa che l'installazione è stata eseguita, che si può riavviare il computer, oppure proseguire nella prova della versione "live". Proviamo a riavviare e vediamo cosa succede.

Primo avvio con Lubuntu 10.04 installata

Il primo avvio non è molto veloce, impiega almeno 2-3 minuti, probabilmente al primo boot ci finisce anche una parte dell'installazione. Alla fine ecco la schermata di login.

la schermata di login di Lubuntu

La schermata è simile a quella di Ubuntu, e riporta anche qui il nuovo logo con i nuovi caratteri, che saranno adottati da tutte le versioni *ubuntu da Lucid 10.04.

Dopo aver digitato user e password, si accede al desktop di Lubuntu. Com'era prevedibile, è lo stesso della versione "live", ma nessuna icona. Personalmente trovo questo un po' discutibile: forse sarebbe meglio inserire almeno un paio di icone: il file manager e l'aiuto online, giusto per dare una traccia a chi è appena arrivato su Lubuntu, e magari su Linux.

schermata iniziale di Lubuntu 10.04

Il task manager "XFCE Task Manager" riporta che sono utilizzati 158 MB (!), mi sembra molto molto strano, che cosa cavolo c'è in memoria? Provo avviare il computer nuovamente. Lo spegnimento è molto rapido, circa 20 secondi.

Secondo avvio con Lubuntu 10.04 installata

Il secondo avvio (e come scoprirò dopo, anche tutti gli altri dopo il primo) dura molto poco: circa 50 secondi, compreso il tempo per digitare user e password. Un boot istantaneo, considerato che sta girando su un Pentium III! Adesso il sistema occupa circa 55 MB. Ne rimangono più di 120 (il 70% circa) per eseguire i programmi. Per dare un termine di paragone Xubuntu 9.10 occupava più di 90 MB, lasciando meno del 50% di memoria agli altri programmi. Una ottima partenza, senza considerare che si può anche ottimizzare qualcosa, come per esempio eliminare i terminali inutili e cambiare la "swappiness".

Vediamo quindi quali sono i programmi principali e come girano.

Funzioni base

Come detto in precedenza, il menu di Lubuntu è in basso a sinistra, dove molte persone si aspettano di trovarlo (qualcuno non si è ancora ripreso dallo shock di GNOME che ha il menu in alto!). Le voci del menu sono per tipologia di programmi.

il menu di Lubuntu

Il gestore dei file (file manager) è PCManFM, programma leggero e veloce, molto simile ad altri gestore di file come Thunar (XFCE) e Nautilus (GNOME).

PCManFM, gestore dei file di Lubuntu

PCManFM è abbastanza completo, ha addirittura la gestione delle schede, ma stranamente non riconosce i CD musicali. Proviamo a inserire una chiavetta USB. Lubuntu se ne accorge subito e appare una finestra per scegliere cosa fare.

riconoscimento dei dispositivi USB su Lubuntu

OK, le scelte non sono molte, ma meglio di "nessuna scelta"! :-) Le mie 2 chiavette USB da 1 e 4 GB sono riconosciute senza problemi.

Per quanto riguarda il supporto alla lingua, è previsto l'italiano, basta scaricare gli appositi pacchetti. Non c'è però l'automatismo (presente su Ubuntu) che si accorge che il supporto è parziale e installa subito i pacchetti in lingua italiana.

Non c'è nemmeno automatismo per la verifica e l'aggiornamento da Internet post-installazione. Si deve aprire il gestore pacchetti Synaptic, e da lì scaricare gli aggiornamenti. Synaptic è appunto il programma per la gestione dei pacchetti e degli aggiornamenti, che stranamente si trova alla voce "Preferenze" del menu di Lubuntu.

Internet e rete

Provo ad accendere il modem/router ADSL, rimasto spento fino ad adesso. Il network manager riconosce subito la presenza via ethernet del dispositivo, e il router assegna subito un bell'indirizzo IP al PC. In parole povere: sono connesso alla rete in pochi secondi.

il network manager si è connesso alla rete

Proviamo quindi il browser internet, Chromiun, da cui deriva il più famoso Google Chrome.

Chromiun su Lubuntu 10.04

Su Chromiun non c'è il supporto a "Flash", almeno non è presente all'installazione, non si possono perciò vedere filmati in formato flash (niente youtube e niente giochini su Facebook, mi spiace!). La navigazione è però piacevole, senza particolari intoppi. Chromiun si conferma parco nei consumi, ma non bisogna aprire più di 2-3 schede alla volta.

Per la posta elettronica c'è il Sylpheed. Non l'ho provato, in quanto leggo e scrivo mail prevalentemente su Internet, tramite webmail.

A completamento dell'offerta i soliti noti, già visti su Ubuntu: Transmission per la gestione dei trasferimenti con protocollo bit torrent, Xchat per chattare su IRC,  e Pidgin per la messaggistica istantanea.

Multimedia

Per la gestione dei file musicali, Lubuntu si affida a aqualung.

Aqualung - Jethro Tull

Beh, questa è la copertina di Aqualung, capolavoro progressive rock dei Jethro Tull :-) Questo invece è il programma.

aqualung suona un CD musicale su Lubuntu

aqualung (il programma) legge senza problemi i CD musicali (che PCManFM non "vede") e anche, con mia grande sorpresa, i file in formato MP3! Non c'è bisogno di scaricare o installare nessun pacchetto aggiuntivo.

Per i video c'è GNOME  Player.

GNOME Player (e il mio film d'azione preferito) su Lubuntu

Anche per GNOME Player, tutto funziona fin dall'inizio: i file AVI sono visualizzati correttamente e senza sfarfallii, anche a tutto schermo. Bisogna dire però che la CPU è impegnata al 100%, e quindi non riuscirebbe a far girare niente altro. In  più, come era prevedibile, i file FLV (video flash) anche se sono supportati, non si riescono a vedere con una qualità decente.

C'è ovviamente anche un programma per la masterizzazione, XFBurn, che non ho potuto però provare, non avendo un masterizzatore.

Programmi per l'ufficio

Lubuntu si porta in dote un programma per la videoscrittura, abiword e uno per i fogli elettronici, Gnumeric. Entrambi sono leggeri e veloci, possono leggere e scrivere i formati chiusi della suite Microsoft Office e ovviamente anche i formati aperti della suite Open Office. Il loro utilizzo non fa rimpiangere le suite più "dotate".

abiword su Lubuntu

Gnumeric su Lubuntu

Infine c'è anche un programma per vedere i file PDF, ePDFViewer, indispensabile ormai che questo formato ha il monopolio dei documenti scaricabili da Internet.

Grafica

Anche il reparto grafico è fornito a sufficienza. C'è un visualizzatore di immagini, GPicView, che fa più che degnamente il suo sporco lavoro.

GPicView su Lubuntu
 
C'è un programma per disegno e fotoritocco, mtPaint.
C'è un programma per l'acquisizione immagini da scanner, SimpleScan, gentilmente sviluppato da Canonical.
C'è anche un programma per la cattura delle schermate: si chiama prot, non ha un'interfaccia grafica, ma funziona semplicemente premendo il tasto "Stamp". Le immagini sono registrate sulla propria directory home. Facile, no?

Concludendo

Lubuntu 10.04 Beta 2 è una distribuzione leggera e veloce. Da una parte si basa sulle solide fondamenta di Ubuntu, che garantisce aggiornamenti stabili e regolari. Dall'altra su LXDE, desktop manager giovane e leggero, ma anche affidabile e robusto. Non ho avuto particolari problemi nell'utilizzo quotidiano di Lubuntu, le cose sono dove ci si aspetta di trovarle. A parte Synaptic, finito alla voce "Preferenze" invece che "Strumenti di sistema".
Si può tranquillamente usare su un PC di qualche anno fa. Un Pentium III, o un Celeron della stessa età, è probabilmente il minimo sindacale. Per la memoria RAM, Lubuntu gira bene con i 192 MB (meno 8 MB mangiati dalla scheda video) di RAM del PC in prova. Partendo da un'installazione in modalità testo (quando ci sarà), potrebbero bastare 128 MB di RAM.
Lubuntu completa verso il basso la famiglia *ubuntu. Se il buon giorno si vede dal mattino, Mark Shuttleworth ci ha visto bene anche quando era ancora notte.

Tra le cose che vanno molto bene:
  • stabilità già buona: Lubuntu si comporta molto bene, pur essendo una Beta, che si basa a sua volta su molti programmi ancora lontani dalla versione 1.0.
  • garanzia nell'investimento: chi passa a Lubuntu è sicuro di avere supporto e aggiornamenti, in buona parte garantiti dal fatto che si basi (come le altre distro ubuntere) appunto su Ubuntu.
  • supporto multimediale: c'è già tutto (a parte il supporto "flash player" sul browser), si possono ascoltare MP3 e vedere i filati DVD e DivX.
  • scelte software ben calibrate: il software a corredo di Lubuntu è stato assemblato per garantire il migliore bilanciamento tra buone prestazioni e consumi modesti.
Tra le cose che si possono migliorare:
  • esperienza utente: chi arriva da Ubuntu è abituato bene, molte cose avvengono automaticamente, senza che l'utente debba andarselo a cercare; su Lubuntu invece - in qualche caso - bisogna ravanare un po'.
Tra le cose che non vanno:
  • installazione in modalità testo: manca una versione "Alternate" di Lubuntu, indispensabile se si vuole installare Lubuntu su un PC decrepito.


Link:

Lubuntu 10.04 finale detta "stable beta" (immagine ISO)
Lubuntu.net sito di riferimento di Lubuntu
Mia prova di Xubuntu 9.10 
Mia prima prova di  "lubuntu-desktop"
Lubuntu 10.04 Beta2 (immagine ISO)

venerdì 9 aprile 2010

Ubuntu 10.04 LTS Lucid Lynx: il video

Paolo e Leo hanno realizzato un bel video di forte impatto sul prossimo rilascio di Ubuntu 10.04 LTS "Lucid Lynx".



La colonna sonora è "Here comes the King" di X-Ray Dog, titolo quanto mai appropriato per distribuzione Linux che regna sovrana!

PS: oggi è uscita la Beta2 di Ubuntu 10.04.

giovedì 8 aprile 2010

Ubuntu Lucid Lynx 10.04: sono usciti i countdown banner

Sono finalmente stati rilasciati i nuovi banner per il conto alla rovescia in attesa del rilascio di Ubuntu 10.04 "Lucid Lynx". Questa volta ne sono stati selezionati ben 4, di cui 3 in javascript e 1 come immagine singola, per chi non ha la possibilità (o la voontà) di inserire javascript sul proprio sito. Inutile dire che le immagini usano i nuovi colori, l'ormai classico arancione e il nuovo "melanzana", che tanto piace ai modaioli.



Ubuntu: For Desktops, Servers, Netbooks and in the cloud
Io ho già provveduto a inserire qui a fianco il banner, voi cosa state aspettando!??


Link:

Annuncio del rilascio e codice per i banner

martedì 6 aprile 2010

E' morto Ed Roberts, l'inventore del "computer"

 Ed Roberts (da wikipedia)

Il 1° Aprile 2010 è morto Ed Roberts, il padre del computer così come lo intendiamo oggi. Se infatti oggi quando pensiamo a un computer immaginiamo uno scatolotto di dimensioni contenute lo dobbiamo a lui, che nel 1975 progettò e costruì "Altair 8800", il primo computer di dimensioni contenute. Fino ad allora, quando si parlava di computer ci si riferiva ai "mainframe", immensi armadi che occupavano molte stanze.

Altair 8800 (da wikipedia)

La storia di "MITS Altair 8800" è anche (in parte) la storia di Microsoft: Bill Gates  e Paul Allen codificarono il primo linguaggio Basic per questo computer. Fu da quel primo programma che partirono le fortune di Microsoft.

Se avete tempo, leggetevi questa storia sul blog "Presi nella rete" (vedi link). E' molto istruttivo vedere come già da allora Microsoft si affidasse parimenti all'abilità dei suoi programmatori (Bill Gates deve molto a Paul Allen) e dei suoi avvocati. Negli anni successivi, i contenziosi risolti in tribunale si ripeterono più volte.

Dopo quell'esperienza, Roberts abbandonò l'informatica, si laureò in medicina, e diventò medico pediatra. Come a dimostrare che nella vita si può anche fare qualcosa di buono. :-)


Link:

Notizia della morte e breve storia di Ed Roberts (dal blog "Presi nella Rete")

venerdì 2 aprile 2010

Non è mai troppo tardi.


Un esempio di giornalistico umorismo involontario.

Ps: ho dovuto mascherare i nomi, per evitare di offendere i protagonisti di questa triste vicenda e garantire loro il giusto anonimato.



giovedì 1 aprile 2010

Per fortuna Aldo Grasso è ancora un critico televisivo

Mi capita di leggere le critiche di Aldo Grasso su Corriere.it.
Da ex-amante della TV italiana, da tempo deluso e fuggito, mi piace vedere chi scrive e vive di televisione.
Lo osservo come farebbe il paleontologo osservando il dinosauro muoversi nel suo ambiente naturale.
Mi piacciono le sue critiche al panorama televisivo italiano: deve essere difficile trovare ogni giorno qualcosa da scrivere, con così poco da dire, visto il panorama così deserto.
Mi piace vedere i limiti di chi crede che la TV sia l'unico Mondo possibile, di chi crede che fuori dal tubo catodico non esista altro.

Ma soprattutto mi piace vedere come in due righe si possa constatare il basso tenore della TV:
"Per festeggiare l'ultima puntata, e anche per alzare il livello qualitativo, «Zelig» ci ha regalato il ritorno di Checco Zalone"
e criticare chi cerca strade nuove fuori dalla TV:
"I comici veri esistono ancora, non si sono dati tutti alla politica."

Specie poi quando gran parte del merito della bassa qualità dei programmi televisivi deriva da chi usa la TV come arma di distruzione (dei cervelli) di massa.
Viene in mente un libro scritto anni fa, ma ancora tragicamente vero e attuale.
Aldo Grasso lo sa, ma non lo dice.
Guardala ancora, Aldo.


Link:

Articolo di Aldo Grasso su Corriere.it
Digitale terreste e banda larga
L'ultima lacrima di Stefano Benni
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